L’attacco della procura federale tedesca contro Lina e altri antifascisti a Lipsia in questo momento sotto processo a Dresda è di notevole importanza.
1. Sostenere la resistenza antifascista!
Questo attacco arriva in un momento in cui l’antifascismo militante è più che mai necessario in Europa, contro i neonazisti europei che crescono di numero e di audacia, contro il fascismo turco e le sue organizzazioni sempre più attive in Europa.
Questa ripresa dell’attività fascista beneficia di una complicità sempre più profonda e sistematica. nell’apparato statale:
– complicità ufficiale, con la persecuzione di attivisti e organizzazioni antifasciste di Germania, Turchia e Kurdistan (la scorsa settimana il procuratore generale tedesco Peter Frank è tornato da un viaggio di tre giorni in Turchia durante il quale ha avuto un’ udienza privata con Erdogan);
– complicità occulte, come rivelavano gli stretti legami che univano gli assassini neonazisti del NSU con i servizi segreti tedeschi.
E tutto cio’ in un contesto generale di offensiva della destra su tutti i fronti: su quello delle idee come su quello delle leggi, su quello della strada come su quello della cultura. Ovunque le tesi scioviniste, razziste e patriarcali sono in controffensiva. L’importanza della lotta antifascista significa l’importanza di tutte le forme di lotta antifascista: sia l’antifascismo militante che si batte per le strade in Germania e altrove, sia la solidarietà internazionale con le forze che resistono al regime fascista in Turchia, e nelle diverse regioni del Kurdistan, a cominciare dal Rojava.
2. Far vivere l’antagonismo!
Il processo di Dresda è anche la risposta dello Stato alle iniziative di resistenza che praticano l’antagonismo, battendosi per la strada e incorporando la violenza tra i metodi di lotta.
In un paese come la Germania, baricentro capitalista, industriale e finanziario, dell’Unione Europea, lo sviluppo di forme di lotta antagoniste ha un’importanza essenziale.
Episodi come la mobilitazione contro la Banca Centrale Europea (Francoforte 2015) o il controvertice del G20 (Amburgo 2017) l’hanno dimostrato:
– Nel nostro campo, queste lotte hanno mobilitato il movimento rivoluzionario ben oltre Germania,
– Nel campo nemico, la portata e l’intensità della repressione (nelle strade e nei processi che hanno avuto seguito) ha mostrato quanto il potere fosse sensibile a queste mobilitazioni e al loro carattere antagonista.
L’ondata reazionaria generale cui ci confrontiamo, che si è alimentata ieri della pandemia, oggi della guerra in Ucraina, e domani della crisi economica, potrebbe sviluppare una doppia tendenza:
– Una resistenza radicale e antagonista da parte nostra;
– Una repressione implacabile da parte del nemico.
3. Affrontare le prove con serietà, metodo, forza e spirito di fraternità.
Il processo di Dresda prende quindi di mira la resistenza antifascista nella sua necessaria dimensione violenta. Questo spiega la portata dei mezzi impiegati: indagini meticolose che beneficiano di grandi mezzi, uso di pressioni come il ricatto per produrre paralisi, diserzioni e tradimenti nelle fila antifasciste.
Il rilancio del procedimento a metà giugno contro gli antifascisti a Lipsia è stato realizzato grazie alle dichiarazioni di un traditore.
L’uso di traditori e/o infiltrati è una vecchia ricetta per la repressione, e sempre è stata impiegata in situazioni ritenute importanti.
Perché il tradimento, oltre ai suoi effetti diretti (le informazioni raccolte dal nemico), ha degli effetti indiretti a volte anche più gravi, come la perdita di fiducia e l’esacerbazione di contraddizioni all’interno del movimento.
Il movimento rivoluzionario si è già confrontato con questi processi, e ha spesso trovato in sé le risorse per resistere allo shock e riprendere l’offensiva:
– Ciò richiede innanzitutto di non lasciarsi demoralizzare e poi paralizzare dal tradimento, dalle minacce di tradimento, e riprendere l’iniziativa;
– Richiede poi di restare uniti, aiutarsi a vicenda e mostrare solidarietà tra le diverse parti del movimento per ricostruire comunità di lotta;
– E nell’immediato questo impone la solidarietà più forte e più dimostrativa con le persone denunciate dal traditore.
– Ne avremo occasione alla riapertura del processo a Lina e agli antifascisti di Lipsia, il 25 Luglio a Dresda.
Solidarietà a Lina e agli antifascisti di Lipsia!
Vergogna e rappresaglia per i traditori!
Viva la resistenza antifascista!
Viva la lotta rivoluzionaria!
Segreteria del Soccorso Rosso Internazionale
20 luglio 2022